I Primi anni dell’osteria 1946 – 1947
Definizione di Wikipedia: “L’osteria è un esercizio pubblico nel quale si serve prevalentemente vino e, in alcuni casi, cibi e spuntini”.
Gli anni dal 1947 al ’49 furono anni di precisi investimenti volti a trasformare i rustici acquistati nell’anno 1946, in un’osteria. Molteplici sono i documenti che ne attestano le avvenute modificazioni, al fine di restare al passo con i tempi: dall’abitazione ad uso osteria (come evidenziato nel documento redatto dall’oste Romano Silvio in virtù del decreto legislativo del capo Provvisorio dello Stato del 29, marzo 1947 n° 143, quale IMPOSTA STRAORDINARIA PROGRESSIVA SUL PATRIMONIO COMPLESSIVO), si passava ad un concetto più “moderno” di esercizio pubblico.
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L’osteria
Nel 1946 la prima posizione dell’osteria fu fatta all’interno del caseggiato come da mappale numero 3399(evidenziato in aranncione) con una piccola entrata dalla stradina laterale posta sulla sinistra, con un attraversamento del cortile. Qui vi era pure l’abitazione dell’oste ad uso osteria, poiché il concetto di edifici pubblici non era ancora nato.
Annessa alla casa vi era un locale posto molto più in basso, laddove vi era la cantina, con le damigiane e le botti di legno, contenti il buon vino. La sala era abbastanza scura e non c’era molta luce e contraddistinta dalla presenza di un camino (oggi purtroppo non più esistente), dove il fuoco era il simbolo centrale della casa: il focolare della casa con griglia e carbonella per cottura dei cibi. Non solo c’erano pure le dispense per lo stivaggio dei vassoi, bicchieri e piatti.
Le osterie del tempo erano edifici poveri e minori, il cui carattere commerciale le rendeva edifici appetibili ad operzione di modificazione. Infatti spesso erano frutto di adattamenti di cascine o edifici urbani senza grandi interventi, dati i requisiti minimi, ma che il più delle volte avevano le seguenti caratteristiche architettoniche:
- la casa;
- la cantina;
- la sala;
- il camino;
- il cortile
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